SEZIONE ESTERNA:

in questo link troverete un archivio molto nutrito di tutte le iniziative prodotte sia dai consiglieri comunali del PD (opposizione e maggioranza) e sia le iniziative messe in campo dai segretari di circolo del nostro partito. In particolare si possono visionare:

atti consiliari, richieste di consiglio comunale, interrogazioni, interpellanze, interventi in cons. comunale, emendamenti e osservazioni al bilancio di previsione, osservazioni al rendiconto e ai debiti fuori bilancio, accesso protocollo e password per accedere al sistema informatico, atti di diffida e messa in mora dell'amministrazione inadempiente, esposti procura, esposti sezione regionale corte dei conti, esposti procura corte dei conti, segnalazioni al Prefetto... e tanto altro ancora

lunedì 31 gennaio 2011

Non ha più senso l'isola amministrativa del comune di Taranto nella zona orientale

 Nella Storia d’Italia edita da Einaudi, le isole amministrative sono così definite: “Zone territorialmente isolate, a qualche chilometro di distanza, dal corpo del comune e incluse fra altri comuni. Una soluzione sentita come funzionale fino al secolo XVIII, quando un comune posto in una piana o lungo una valle largamente invasa da colture, aveva frequentemente in un’area a parte, posta di regola sui monti vicini, pascoli e boschi indispensabili per la vita delle popolazioni”. Dal generale al particolare, ci sono prove che nella Provincia di Taranto, costituita nel 1923, già nel 1886 ci fu una riunione di Giunta del comune di Monteparano in cui si chiedeva al Sotto-Prefetto del Circondario di Taranto di convocare un Consiglio Comunale in seduta straordinaria per “redigere preghiera al real Governo di voler promuovere una legge, mediante la quale venga ad espandersi questo angusto e ristretto territorio, comprendendovi le Masserie appartenenti a diversi naturali di questo stesso Comune, segregando detti fondi dal territorio tarentino, ove sono obbligati di andare a pagare la contribuzione diretta e la sovrimposta comunale, senza percepirne un utile qualsiasi”. Arriviamo ora ai giorni nostri per constatare, con rammarico, che le isole amministrative, nate in particolari circostanze, esistono ancora pur essendo cessato l’originario contesto storico. Negli anni tutti i comuni interessati, anche con azioni collettive, hanno mosso dei passi verso l’appropriazione dei territori confinanti dell’isola amministrativa di Taranto, ma l’unica che si è risolta con successo, grazie ad un’azione di coordinamento della Regione, è quella del Comune di Roccaforzata. Per questi Comuni sarebbe un'esperienza estremamente positiva, che darebbe risultati utili per le amministrazioni e, soprattutto, per i cittadini. Si pensi per esempio al Comune di Lizzano che ha nel suo agro la zona marina della Torretta e Marina Piccola, entrambe isole amministrative di Taranto.
I due territori sono caratterizzati dal bel mare e nella prima è presente ancora una torre di avvistamento saracena chiamata Torre Zozzoli, o popolarmente Torre Sgarrata (per il suo stato strutturale). Queste potenzialità potrebbero fruttare al Comune introiti derivanti da ICI, tasse varie, parcheggi, ecc., che si tradurrebbero in sviluppo ed occupazione per i propri cittadini. Il comune di Taranto, invece, pur percependo i vari introiti, non provvede alle necessità del vivere civile, quali: opere di urbanizzazione (mancano ancora l’acqua e le fogne), una attenta raccolta dei rifiuti, parcheggi, viabilità, sicurezza. Sarebbe dunque estremamente significativo se il Comune di Taranto, d'intesa con i Comuni interessati, avviasse la procedura di cessione dell’isola amministrativa. Ciò eliminerebbe ostacoli ed equivoci a qualunque genere di gestione e, ancora più importante, agevolerebbe la razionale formulazione di piani urbanistici e di progetti economici e di servizi. In poche parole una migliore e più funzionale programmazione del territorio. Per non parlare poi della ormai conosciuta nota dolente di quella che è una delle più grandi discariche d’Europa di rifiuti speciali provenienti da tutta Italia, che fa parte dell’isola amministrativa di Taranto ma insiste a soli 2 km da Fragagnano, Lizzano, Monteparano e Roccaforzata. Ci chiediamo: se potessimo amministrare questa zona, saremmo forse più interessati del Comune di Taranto (sito a decine di chilometri), a risolvere il problema del terribile odore che ammorba il nostro odorato, soprattutto nelle ore notturne? La risposta ci sembra ovvia! Nel 2007 il vicepresidente del Consiglio regionale, Luciano Mineo e il consigliere regionale, Paolo Costantino diffusero una nota in cui si invitava il Sindaco di Taranto “a prendere in seria considerazione l'ipotesi di cedere le isole amministrative ai Comuni del territorio provinciale nelle cui prossimità sono ubicate. Troviamo profondamente ingiusto che il Comune di Taranto continui a restare proprietario di aree site a decine di chilometri dalla città, soprattutto quando - è il caso dell'isola amministrativa confinante con diversi Comuni del versante orientale, a cominciare da Fragagnano - esse sono utilizzate da decenni per ospitare impianti di smaltimento dei rifiuti”. Per il capoluogo ionico però, la gestione di queste aree potrebbe rappresentare una strategia. L’arch. Mario Romandini dell’Ufficio Urbanistica fece notare allora che “soprattutto quelle più vicine al mare potrebbero essere sfruttate puntando verso un turismo di qualità. Decidere se cederle o meno è sicuramente una valutazione oltre che tecnica anche politica. Chiaramente quelle isole, come per i comuni limitrofi anche per Taranto, potrebbero diventare fonti produttive. E’ logico, però, che vanno fatti degli investimenti. I fondi necessari potrebbero arrivare dal Piano di Area Vasta”. Purtroppo, il Comune di Taranto sembra aver scelto di non cederle, infatti nel suo «Progetto di Città 2010», alla voce «Isole amministrative», così scrive: “Fondamentale il Protocollo d'Intesa tra Consorzio ASI, Camera di Commercio, Apt, Confcommercio, Comune di Taranto e Regione Puglia (Assessorato all'Urbanistica e al Turismo) per la creazione di un "Polo Turistico- Ricettivo" mirante alla riqualificazione ambientale e alla valorizzazione dell'intero territorio del versante jonico orientale”. Fine di un sogno? No, noi non smetteremo mai di sognare e continueremo con tutte le nostre forze a lottare
perché i sogni diventino realtà.
(Gaetano Marangi)

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