SEZIONE ESTERNA:

in questo link troverete un archivio molto nutrito di tutte le iniziative prodotte sia dai consiglieri comunali del PD (opposizione e maggioranza) e sia le iniziative messe in campo dai segretari di circolo del nostro partito. In particolare si possono visionare:

atti consiliari, richieste di consiglio comunale, interrogazioni, interpellanze, interventi in cons. comunale, emendamenti e osservazioni al bilancio di previsione, osservazioni al rendiconto e ai debiti fuori bilancio, accesso protocollo e password per accedere al sistema informatico, atti di diffida e messa in mora dell'amministrazione inadempiente, esposti procura, esposti sezione regionale corte dei conti, esposti procura corte dei conti, segnalazioni al Prefetto... e tanto altro ancora

domenica 30 ottobre 2011

Taranto al ventiseiesimo posto nella rappporto Ecosistema Urbano di Legambiente Tra le peggiori città in tema di raccolta differenziata, isole pedonali e verde fruibile

Ecosistema Urbano, l’annuale ricerca di Legambiente e dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia sullo stato di salute ambientale dei comuni capoluogo italiani, arrivata quest’anno alla sua diciottesima edizione, è realizzata attraverso questionari e interviste dirette alle104 città capoluogo di provincia distinte per dimensione in grandi (sopra i 200mila abitanti) , medie (tra i 200mila e 80 mila) e piccole città (sotto gli 80mila abitanti).
Dal rapporto si evince che è ancora allarme smog in più della metà dei centri urbani, dove continuano a crescere i mezzi privati mentre il trasporto pubblico perde.
Ma vediamo le vincitrici. Ecco allora che per le grandi città troviamo al primo posto Venezia, per le medie città conquista la vetta Bolzano, mentre la regina dei piccoli centri è Belluno.
Tra le tre peggiori, invece, troviamo Palermo per le grandi città, Siracusa per le medie città e Caltanisetta tra i centri più piccoli. 
Ma veniamo a Taranto. La nostra città capoluogo, annoverata tra le città di media dimensione, colleziona performance non certo esaltanti. Nella classifica di Ecosistema Urbano occupa, infatti, la ventiseiesima posizione su quarantatre città di media grandezza.
Ma Taranto la ritroviamo anche tra le peggiori d’Italia per raccolta differenziata dei rifiuti (con  il 4,4% e seguita solo da Messina ed Enna con il 3 e l’1%)  per isole pedonali e per verde fruibile.
 Da non sottovalutare sono, però, i microinquinanti come il benzo(a)pirene, potente cancerogeno di cui si è parlato molto rispetto alla situazione di Taranto, dove la concentrazione a fine ottobre 2010 era già due volte superiore al limite di legge di 1 nanogrammo/metro cubo a causa delle emissioni dell'Ilva.
Questo composto è salito agli onori delle cronache nazionali negli ultimi anni, insieme alle
diossine, per l’inquinamento che caratterizza la città di Taranto, causato dall’area industriale e soprattutto dallo stabilimento siderurgico dell’Ilva. Secondo i dati di Arpa Puglia, a Taranto la media di benzo(a)pirene in atmosfera rilevata a fine ottobre 2010 era di 2 nanogrammi per metro cubo, il doppio del limite di legge.
Per evitare il deferimento alla Corte di Giustizia, il Governo italiano ha approvato in piena
Estate scorsa il Decreto legislativo n. 155/2010 in recepimento della Direttiva in materia di qualità dell'aria, riordinando in questo modo la materia in una sorta di testo unico, abrogando provvedimenti precedenti che riguardavano sostanze diverse. Il riordino ha avuto vari effetti non sempre positivi. Se da una parte si introducono limiti per il PM2,5 o il valore obiettivo per l'ozono, dall’altra si giustifica l’inquinamento in caso di costi sproporzionati degli interventi di risanamento e si allargano le maglie per il controllo del benzo(a)pirene. Per questo inquinante si è fatto slittare fino a fine 2012 il termine per il raggiungimento del valore di 1 nanogrammo per metro cubo, previsto per le grandi città già per il 1999, e riduce il potere di intervento delle Regioni per il rispetto dei limiti. Al punto che, per le ricadute sull’inquinamento atmosferico a Taranto il decreto è stato definito “Salva Ilva”. Ma salverà anche i lavoratori e i cittandini?
(Angelo Prontera)

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